Le novità e scadenze di inizio 2021

Le novità e scadenze di inizio 2021

Passato il periodo delle chiusure di dicembre con la corsa a spendere tutto il possibile, si riparte con la lettura delle megaleggi di fine anno, per vedere se ci sono novità che impattano sul nostro lavoro e per scoprire le scadenze più prossime, perchè tutti viviamo col timore di dimenticarcene qualcuna prima o poi.

Con questo articolo quindi provo a fare una rapida carrellata delle novità e scadenze di inizio 2021, ricordando sempre che non hanno alcuna pretesa di esaustività (anzi inserendo un promemoria a due adempimenti scaduti a fine anno di cui non ho fatto in tempo a parlare, nel caso qualche interessato non ne fosse a conoscenza).

Inizio subito mettendo le mani avanti: non aspettatevi chissà cosa. Non so dire se sia un bene o un male, ma nel 2020 sia la legge di bilancio che l’immancabile “Milleproroghe” di fine anno (sebbene quest’ultimo debba essere convertito in legge, quindi potrebbe cambiare) non dicono granchè. Il legislatore si è concentrato prevalentemente sulla concessione di bonus di ogni tipo a imprese e cittadini, trascurando in gran parte la pubblica amministrazione.

Chi si aspettava semplificazioni, differimenti di scadenze su bilanci e simili rischia di restare deluso. Sono uscite circolari qua e là che annunciano qualcosa, ma sono minuzie. Non escludo però che mi sia sfuggito qualcosa nelle migliaia di pagine che come al solito compongono le leggi di dicembre.

Un paio di ritorni al passato

Per prima cosa, parliamo di due termini che non sono stati prorogati.

Ricorderete che la verifica inadempimenti ex art. 48 bis DPR n. 602/1973 (c.d. “verifica Equitalia”), era stata sospesa in estate fino al 31 dicembre 2020 per venire incontro alle imprese in crisi di liquidità. Ebbene, nè nel milleproroghe nè altrove pare ci sia stata alcuna proroga a questo termine.

Di conseguenza, dal 1 gennaio 2021 la verifica torna ad essere un passaggio obbligatorio prima di poter effettuare legittimamente pagamenti di importo superiore ai 5.000 euro.

Analogamente, l’ANAC ha ritenuto di non prorogare oltre il 31 dicembre 2020 la sospensione del contributo di autofinanziamento per le gare d’appalto. Di conseguenza salvo ripensamenti, per le gare bandite dal 1-1-2021 il contributo torna ad essere dovuto sia per i concorrenti che per le stazioni appaltanti.

Deroghe smartworking al 31 marzo

L’art. 19 del “milleproroghe” (DL 183-2020) proroga fino alla fine dell’emergenza COVID-19 e comunque non oltre il 31 marzo 2021 tutta una serie di norme contenute nell’allegato 1.

Tra queste, per le pubbliche amministrazioni è particolarmente importante l’art. 263 co.1 del DL 34-2020 (“decreto rilancio”).  Questa norma è quella che contiene tutta la semplificazione in tema di lavoro agile dei pubblici dipendenti (quindi l’assenza di contratto individuale, di trasmissione all’INAIL, la flessibilità ecc.).

Essenzialmente, fino al 31 marzo si continua come adesso, salvo il nodo del P.O.L.A….

P.O.L.A. entro il 31 gennaio*

Verso fine anno la Funzione Pubblica aveva annunciato con gran pompa una novità, costituita dall’attuazione  effettiva di uno strumento previsto già nel 2015 dalla riforma Madia, ma rimasto sulla carta da allora: il Piano Operativo del Lavoro Agile.

Conto di dedicare un articolo apposito a questo argomento, ma il succo della questione è presto detto: se il POLA viene approvato entro il 31 gennaio*, si può continuare con il lavoro agile ‘semplificato’ come adesso (se adottato, si può arrivare anche al 60% dei dipendenti in lavoro agile).

Se invece il POLA non venisse adottato entro gennaio, potrà accedere allo smartworking solo il 30% dei dipendenti pubblici.

*L’asterisco è dovuto al fatto che questo termine per le sole amministrazioni locali è differito al 20 febbraio 2021, per una sovrapposizione di norme insensata che non merita il nostro tempo nè la nostra rabbia, ma va presa così com’è.

INIT rinviato

Come ricorderete, avevamo parlato di INIT, il nuovo ERP che prometteva di stravolgere in meglio il lavoro di 30.000 dipendenti pubblici alle prese con fatture, pagamenti e inventari, dal 1 gennaio 2021.

Ebbene, il 23 dicembre su Sicoge è comparso un avviso che merita di essere citato letteralmente nella sua parte principale, a beneficio soprattutto dei colleghi degli enti locali che non hanno idea del BLOB (non trovo termine migliore per definirlo) con cui hanno a che fare gli statali: “La tensione al miglioramento non è un processo statico, ma vivo, e come tale ci obbliga ad essere sempre pronti all’evoluzione del progetto stesso. In ragione di queste evoluzioni la data del rilascio delle prime funzionalità subirà un posticipo connesso all’opportunità di adottare soluzioni che migliorano ulteriormente la qualità dell’utilizzo quotidiano del sistema.”

Che sarà successo? Si sono resi conto che era impossibile rispettare i tempi annunciati? Qualcuno molto in alto gli ha spiegato che i suoi dipendenti non avevano tempo di fare autoformazione (su un portale pressochè vuoto, peraltro) a dicembre? Dovevano rispettare qualche scadenza di contratto per cui per evitare penali han detto che erano pronti, per fare marcia indietro a SAL pagato? Dovevano raggiungere qualche obiettivo di performance per cui sono “effettivamente” partiti entro l’anno… salvo fermarsi a valutazione avvenuta? Hanno effettivamente trovato una soluzione innovativa che se introdotta migliora tantissimo il sistema? Tutto è possibile.

A pensar male si fa peccato e si va all’inferno, ma ogni tanto ci si azzecca… di sicuro tanto tuonò che non piovve. Questa rivoluzione smart della contabilità italiana non sta esattamente esordendo con un figurone.

Le date di Sicoge

In attesa di INIT, Sicoge continua ad operare placidamente come suo solito. Il MEF comunica che come d’abitudine i primi giorni del 2021 la parte finanziaria resta inaccessibile (quest’anno fino all’8 gennaio salvo proroghe).

Per quanto riguarda la registrazione delle fatture, invece, c’è tempo di registrarle in capo all’esercizio 2020 fino al 14 gennaio. Questo significa due cose:

  • che fino al 14 gennaio non potrete registrare fatture del 2021
  • che le fatture del 2020 che non avete registrato entro l’anno, eccezionalmente fino al 14 gennaio potete ancora registrarle sulle scritture contabili 2020 (quindi anche se siamo nel 2021 non sono ‘costi esercizi precedenti’). Sempre entro il 14 gennaio c’è tempo per inserire le fatture da ricevere, i ratei e convalidare i risconti attivi 2020.

Attenzione perchè le fatture 2020 solo registrate il 31 dicembre dovrebbero essere tornate ‘in lavorazione’, quindi se avevate qualcosa di non contabilizzato controllate, probabilmente dovete riregistrarlo da zero.

Il 15 e 16 gennaio la contabilità economica è chiusa (si potranno però accettare e rifiutare le fatture). Dal 18 gennaio si registrano i documenti contabili sul 2021.

Il termine del rendiconto è invariato…

Gli appalti

Sul tema appalti pubblici, il legislatore ha deciso di non decidere sulla questione più spinosa, quella del limite al subappalto.

Ricordo che al momento per legge c’è il limite al 40%, ma l’ANAC aveva segnalato che è una disposizione illegittima perchè contrasta con le norme europee, e che era quantomai opportuno rimuovere il limite. Il legislatore invece con l’articolo 13, comma 2, lettera c) del DL 183/2020 milleproroghe ha esteso a tutto il 2021 le vigenti norme sul subappalto. Ha prorogato anche le disposizioni su anticipazione, terna dei subappaltatori, appalto integrato, progettazione senza finanziamento dell’intera opera.

Alcune scadenze in arrivo…

La comunicazione degli emolumenti accessori pagati fuori NOIPA (c.d. “fuori sistema) per il conguaglio fiscale e previdenziale deve avvenire entro il 12 gennaio.

L’INAIL ha stabilito per l’autoliquidazione 2020 le seguenti scadenze:

  • 16 febbraio 2021 per  la comunicazione  motivata di riduzione delle retribuzioni presunte  (per riduzione-cessazione dell’attivita)  con il servizio Riduzione Presunto
  • 1 marzo 2021 per la presentazione delle dichiarazioni delle retribuzioni effettivamente corrisposte nell’anno 2020
  • 16 febbraio 2021 per il versamento dei contributi associativi  in unica soluzione
  • 16 febbraio 2021 per il versamento del premio di autoliquidazione in unica soluzione

Per chi paga a rate nel provvedimento sono indicate le scadenze e gli interessi. Il numero di riferimento del premio di autoliquidazione 2020/2021 da indicare nel mod. F24 è 902021.

L’ANAC ha comunicato che per il 2021 restano invariate le modalità operative per la pubblicazione e la trasmissione, ai sensi dell’art. 1 comma 32 Legge 190/2012, dei dati riguardanti il 2020. La scadenza è fissata al 31 gennaio.

Sempre il 31 gennaio dovrebbe avvenire la comunicazione del debito alla Piattaforma dei Crediti Commerciali, ma al momento la funzione non pare sia stata ancora aperta, potrebbe anche esserci un rinvio comelo scorso anno. Se comunque avete completato l’allineamento dello stock, (che scadeva il 31 dicembre 2020) il più dovreste averlo già fatto.

Il 15 febbraio scade il termine per i rendiconti dei beni durevoli e dei beni inventariali da parte dei consegnatari.

La Certificazione Unica deve essere trasmessa e consegnata entro il 16 marzo. Ebbene sì, entra a regime la scadenza unica per trasmissione all’Agenzia e consegna al contribuente.

…e due passate

Riporto due scadenze appena passate ma per cui c’è ancora tempo -per i diretti interessati- per provvedere al volo:

A seguito della sottoscrizione del CCNL del 17 dicembre per l’area delle Funzioni locali, ai sensi del comma 12 dell’art 36 dello stesso, gli enti locali dovevano pubblicare il nuovo codice disciplinare entro il 2 gennaio 2021.

In virtù del DL 76-2020 “semplificazioni”, i revisori legali dovevano comunicare la loro PEC al registro “INI-PEC” entro il 30 dicembre. Le PEC inserite in tale Indice costituiscono mezzo esclusivo di comunicazione e notifica con le pubbliche amministrazioni e in caso di mancata ottemperanza è applicata una sanzione pecuniaria oltre che la perdita della qualifica.

 

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6 Comments

  1. ciao su smartworking e POLA si parla di “almeno il xx% ” quindi un limite inferiore e non superiore.. quindi “almeno il 30%” non esclude che il 60% del personale possa fare smartworking anche senza il POLA

    Mario
    1. Hai ragione. Ma vista la ‘sensibilità’ di molti dirigenti verso questi argomenti, temo che sarà sicuramente un “30% e stop”. Poi i dirigenti illuminati esistono, per carità, ma mi sento di essere molto pessimista.

      FunzionarioAmministrativo
  2. Grazie per questo articolo molto utile, come del resto tutti gli altri articoli che scrivi. Nell’ufficio dove lavoro siamo senza dirigente di ragioneria da 15 anni e cerchiamo di arrangiarci come possiamo. Il sito che tu curi, per noi, è una benedizione. Grazie e buon anno contabile 2021.

    Antonio

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