In base a quanto si legge sul suo “company profile“, l’Agenzia del Demanio è “responsabile della gestione, razionalizzazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare dello Stato. Si tratta di beni immobili per uso governativo, patrimonio disponibile, demanio storico-artistico. L’Agenzia promuove inoltre la valorizzazione e la rigenerazione dell’intero patrimonio immobiliare pubblico, in sinergia con le Istituzioni e gli Enti territoriali, anche individuando strategie e strumenti innovativi e partecipativi.”
Nonostante questa mission molto impegnativa, per anni l’Agenzia ha trascurato gli aspetti pratici legati ai suoi immobili, essenzialmente disinteressandosi dell’uso che ne veniva fatto, dei soldi che venivano spesi per la manutenzione, e così via. Gli immobili demaniali infatti venivano affidati agli enti pubblici tipicamente “in uso governativo” per le finalità istituzionali, e a terzi mediante concessioni. L’Agenzia si concentrava molto sulle concessioni, che comportavano gare e corrispettivi da riscuotere, mettendo in secondo piano l’uso da parte degli uffici pubblici.
Il legislatore, iniziando dal 2009 e con più intensità dal 2012 ha deciso di cambiare questa situazione ed ha attribuito all’Agenzia vari compiti specifici, tra cui quello di razionalizzare gli spazi utilizzati (se un edificio è troppo grande per una sola PA, dovrà ospitarne due, se non è energeticamente efficiente dovrà essere adeguato o venduto ecc.), vendere gli immobili inutilizzati o cederli agli enti locali, e provvedere alle manutenzioni per tutti gli edifici. In questo modo spera di ottimizzare l’uso degli immobili demaniali, di ridurre la spesa pubblica ad essi destinata e di indirizzarla laddove è più necessaria e produttiva.
Per adempiere a questi nuovi compiti all’Agenzia servono numerose informazioni, che solo chi utilizza gli edifici pubblici può avere. Di conseguenza ha creato un portale, che le varie PA sono obbligate ad utilizzare in base a diverse leggi per comunicare specifici dati a scadenze predefinite.
I monitoraggi che l’Agenzia svolge sono quattro:
“RATIO”: per comunicare la previsione triennale dei fabbisogni allocativi e delle superfici occupate non più necessarie: art. 2, comma 222, primo periodo L. 23/12/2009 n. 191 (Legge Finanziaria 2010);
“SIM”: per comunicare gli interventi manutentivi effettuati sia sugli immobili di proprietà dello Stato in uso governativo, sia su quelli di proprietà di terzi utilizzati a qualsiasi titolo, nonché l’ammontare dei relativi oneri: art. 2, comma 222, decimo periodo L. 23/12/2009 n. 191 (Legge Finanziaria 2010)
“PTIM”: per comunicare la previsione triennale dei lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria che si prevede di effettuare sugli immobili di proprietà dello Stato in uso alle stesse e sugli immobili condotti in locazione passiva o utilizzati a qualsiasi titolo: ai sensi dell’art. 12 del D.L. n. 98/2012, conv. dalla L.n. 111/2011.
“IPER”: Consente alle Amministrazioni interessate il caricamento dei dati relativi ai costi/consumi energetici nonché delle altre voci di costo legate alla gestione ed occupazione dell’immobile in uso: ai sensi dell’art. 1, comma 387, L.27/12/2013 n. 147 (Legge di Stabilità 2014)
Questi monitoraggi comportano l’inserimento di informazioni sia tecniche che finanziarie, e idealmente dovrebbero essere compilati congiuntamente da personale tecnico ed amministrativo.
Cliccando sul nome di ogni monitoraggio troverete articoli in cui illustrerò quali dati sono richiesti specificamente in ciascuno di questi monitoraggi. Darò per scontato che la registrazione sul portale sia già avvenuta da tempo (se non è così fate riferimento al vostro referente centrale e chiedete istruzioni) e che vogliate solo sapere come compilare i vari monitoraggi. Nei post dedicati a ciascun monitoraggio troverete la guida passo passo ai vari adempimenti. Ricordate comunque che sul sito dell’Agenzia c’è un manuale in pdf che si può consultare per ulteriori informazioni
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