La circolare sulla chiusura della contabilità 2024
La Ragioneria Generale dello Stato ha emanato la circolare sulla chiusura della contabilità 2024, che quest’anno porta il n. 39.
A beneficio dei colleghi neoassunti che fossero finiti ad occuparsi di contabilità di Stato senza qualcuno a formarli, spiego brevemente di che si tratta: la circolare sulla chiusura della contabilità viene emanata dalla RGS ogni anno a novembre ed è molto importante perchè contiene il calendario delle scadenze entro cui vanno compiute le operazioni contabili di fine anno.
A fine anno infatti il bilancio dello Stato non si comporta come quello dei nostri conti correnti domestici, ma “tira una riga” brutale e al 31/12 chiude e azzera tutto per poi ripartire con l’anno nuovo. La circolare spiega cosa fare appunto per fare gli ultimi pagamenti e tirare le somme di quanto successo nei mesi precedenti.
A volte i termini che fissa sono solo ordinatori (ad es. i rendiconti è possibile presentarli anche oltre la scadenza), in altri casi sono perentori (ad es. quando fissa il termine entro cui emettere i pagamenti, oltre quella data il sistema semplicemente li bloccherà). Come sapere quali sono perentori e quali no? A volte lo dice la circolare, a volte si scopre lavorandoci. In genere sono ordinatori i termini entro cui presentare rendiconti e riepiloghi agli organi di controllo, sono perentori tutti i termini che riguardano accreditamenti, pagamenti e simili. Il suggerimento è sempre quello di non sforare (si sa mai…)
Ancora, è nella circolare di chiusura che vengono ribadite le procedure da seguire quando va effettuato il rinnovo degli inventari dei beni mobili (non quest’anno).
Inoltre questa circolare spesso è l’occasione in cui vengono annunciate eventuali novità quali nuovi software, nuove procedure ecc. che dovessero essere introdotte a partire dal nuovo anno. Insomma è un documento da non prendere sottogamba, anche se difficilmente vi interesserà tutta: probabilmente il vostro ufficio si occupa solo di una parte delle situazioni che la circolare descrive, quindi non spaventatevi se non avete mai sentito parlare di certi programmi o di certi adempimenti. Non è detto che vi siate tenuti (ad es., in diversi punti si rivolge non agli uffici altrui ma ai propri, ossia le Ragionerie Territoriali-RTS).
A differenza degli ultimi anni, quest’anno la circolare non prevede grosse novità e si limita a fornire le consuete indicazioni sulle scadenze dei vari adempimenti di fine anno
Nel 2020 erano state introdotte alcune novità dovute all’epidemia di covid-19, e come spesso accade nel nostro Paese alcune cose introdotte provvisoriamente restano stabili per anni. Quest’anno però il MEF torna alla normalità e come vedremo ri-fissa il termine ultimo per pagare a prima di Natale, cosa buona per certi aspetti ma che costringe a fare le corse.
Come spesso accade, la parte più interessante per gli operatori è l’allegato alla circolare, che contiene le scadenze delle varie operazioni. Vediamole insieme.
Le scadenze per accrediti e pagamenti
Ecco alcune delle scadenze principali riportate nell’allegato alla circolare:
Slitta ulteriormente il termine in cui le Amministrazioni centrali dovevano ripartire, in tutto o in parte, le somme stanziate sui singoli capitoli di spesa tra i propri uffici periferici ai sensi del disposto di cui all’art. 34-quater della legge n. 196/2009. Quest’anno si sfora ancora a dicembre, per la precisione il 4.
Entro il 9 dicembre devono avvenire i pagamenti in valuta diversa dall’euro e in Paesi non aderenti al SEPA, quelli inoltrati successivamente .
Il 12 dicembre è una data densissima di scadenze: è infatti l’ultimo giorno per inoltrare gli “ordini di pagare” alle RTS o agli UCB, per trasmettere gli ordini di accreditamento di contabilità ordinaria alle RTS o agli UCB, che automaticamente saranno inoltrati alle tesorerie, e per gli O.A. di contabilità speciale (gli anni scorsi per questi c’era più tempo). In pratica, se non vedete “partiti” soldi verso di voi, potete mettervi il cuore in pace, non arriveranno più.
Sempre il 12 dicembre è fissato anche il termine per l’invio alle Ragionerie (o agli UCB) degli Speciali Ordini di Pagamento (S.O.P.). L’inoltro alla Banca d’Italia dovrà avvenire invece entro il 23 dicembre.
Il 16 dicembre è l’ultimo giorno per l’autorizzazione dei pagamenti su Cedolino Unico da parte delle Ragionerie. Sempre sperando che non ci siano blocchi sul sistema…
Gli ordinativi secondari potranno essere firmati (e inviati in Banca d’Italia) fino al 23 dicembre. Sull’assurdità e profonda ingiustizia dello slittamento dei tempi per gli accreditamenti dei fondi e per i pagamenti ai creditori non accompagnato dallo slittamento del termine per il rendiconto mi sono già espressa in occasione della chiusura della contabilità 2020 e ribadisco la mia opinione. Si spera sempre che da Roma non aspettino l’ultimo momento a inviare gli O.A., ma si sa già che non sarà così.
Entro il 31 dicembre devono essere rinnovati i c.d. “pagamenti non andati a buon fine“. Questo termine è particolarmente importante per quelli non andati a buon fine nel 2023, perchè se non saranno rinnovati le relative somme saranno riversate all’entrata.
Per quest’anno non si potranno emettere mandati a valere sull’esercizio entrante, quindi niente pagamenti a valere sul 2025.
I sistemi contabili del MEF apriranno ufficialmente l’anno 2025 l’8 gennaio. Verosimilmente tra l’1 e il 7 i sistemi INIT e Sicoge non saranno raggiungibili, e se lo saranno si opererà ancora sul 2024 (quindi non si potranno generare i rendiconti, per i quali restano due settimane soltanto).
Le scadenze per le operazioni di rendicontazione
Il termine relativo ai rendiconti è quello solito: devono essere presentati entro il 25 gennaio 2025.
Entro il 31 gennaio 2025 bisogna predisporre i mod. 62 C.G., per i soli casi in cui sono ancora previsti. Sempre entro tale data deve essere predisposto e validato dai funzionari delegati il “programma di spesa in conto residui“. (ATTENZIONE, quello che viene richiesto tramite 62 c.g. non deve essere chiesto col programma residui e viceversa!)
I rendiconti suppletivi (per le somme prelevate in contanti e non spese entro la fine dell’anno) vanno presentati entro il 31 marzo 2025.
I termini per i consegnatari
Relativamente invece agli adempimenti dei consegnatari, quest’anno il termine per i rendiconti dei beni mobili ha la scadenza al 17 febbraio perchè il 15 è sabato.
Come negli ultimi anni, chi è già dentro INIT avrà l’ammortamento lanciato in automatico e seguirà le procedure solite, ossia non dovrà trasmettere a RTS e UCB i mod. 130 PGS e 98 CG poichè provvederà INIT in automatico. Dovrà però allegare tutta la documentazione giustificativa (fatture, verbali di fuori uso ecc.) e la dichiarazione del dirigente di avvenuta validazione delle scritture contabili evidenziate dal mod. 98 cg).
Chi non è migrato ad INIT per problemi tecnici dovrà trasmettere le proprie scritture di fine anno a RTS e UCB, che le inseriranno a sistema manualmente.
Anche quest’anno viene ordinato a tutti gli uffici di traslare tutti i beni che fossero ancora classificati sotto i codici SEC “residuali” (BAZZZZZZZA, BAZZZZZZZB ecc.), nelle pertinenti categorie, entro il 31 dicembre. Mi chiedo il senso di questa intimazione che ogni anno si ripete perentoria quanto disattesa come quella dei ripianamenti di SOP e ‘collettivi’. Sarebbe ora che il MEF cominciasse a prendere provvedimenti verso chi ignora questo e simili adempimenti. Continuare a ripetere il messaggio anno dopo anno senza conseguenze è semplicemente patetico. Se lo stesso avvilente spettacolo si proporrà anche per i rinnovi inventariali e la migrazione a INIT, il MEF dimostrerà una volta di più di abbaiare alla luna.
Per i beni di facile consumo non sembra ci siano novità.
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