L’estratto conto certificativo ECOCERT INPS
Tranne qualche rarissima eccezione, tutti sognano il giorno in cui andranno finalmente in pensione. A causa delle norme in costante evoluzione, però, è difficilissimo capire (senza l’aiuto di un esperto) quando potremo andarci e che pensione riceveremo. Chiaramente, la risposta a queste due domande dipende strettamente da quanto abbiamo lavorato e da quanti contributi pensionistici abbiamo versato.
Per venire incontro alle legittime aspettative dei cittadini di capire qualcosa sulla loro situazione, il legislatore già dal 1989 con la legge 88 (art. 54) aveva imposto all’INPS di fornire a richiesta degli assicurati queste informazioni, e dopo un laboriosissimo processo di integrazione delle banche dati INPS ha predisposto uno strumento detto ECOCERT, l’oggetto di questo articolo.
Cos’è l’ECOCERT INPS
Con la sigla ECOCERT si identifica l'”Estratto COnto CERTificativo”, ossia quel documento in cui INPS certifica la situazione del conto individuale del richiedente come risulta dai propri archivi.
E’ un vero e proprio provvedimento amministrativo rilasciato dopo una richiesta effettuata sul portale INPS, quindi chi lo richiede ha il diritto di ottenerlo. Il termine per il rilascio è stato fissato in 55 giorni dalla richiesta.
Essendo un documento ufficiale chiaramente ha un valore nettamente superiore ai conteggi e alle interrogazioni del sistema che possono effettuare patronati e consulenti vari perchè provenendo dall’INPS questa non può disconoscerlo.
Chi può chiedere l’ECOCERT INPS
Come vi dicevo, sulla carta l’obbligo di rilasciare questo documento esiste da molto tempo e in favore di tutti i lavoratori. Tuttavia, per riuscire ad adempiere l’INPS ha affrontato problemi enormi. Negli anni infatti ha assorbito varie casse previdenziali che venivano soppresse e ha dovuto integrare le loro banche dati con le proprie, con uno sforzo tecnico-informatico notevole.
I problemi maggiori sono stati paradossalmente per i dipendenti pubblici, in particolare quelli ex INPDAP (in parte ma non solo per le lacune della banca dati di quest’ultima, su cui si potrebbero sprecare fiumi di inchiostro).
Ancora oggi l’integrazione delle banche dati non è completa al 100%. Tuttavia, finalmente anche per i lavoratori pubblici si comincia a vedere il traguardo.
Se infatti fino a poco tempo fa solo i dipendenti privati potevano richiedere l’ECOCERT, dopo un progetto sperimentale in cinque sedi territoriali Inps (Asti, Avellino, Macerata, Messina e Ravenna) e solo per gli iscritti a Cpdel (cassa pensioni dipendenti enti locali) e Cps (cassa pensioni sanitari), finalmente la sperimentazione si estende: da oggi possono richiederlo anche gli iscritti alla Ctps (cassa trattamenti pensionistici dei dipendenti dello stato), Cpi (cassa pensioni insegnanti) e Cpug (cassa pensioni ufficiali giudiziari).
Tuttavia attenzione: per il momento possono chiederlo solo i lavoratori delle direzioni regionali di Piemonte, Emilia-Romagna, Marche, Campania, Napoli e Sicilia (suppongo perchè sono direzioni regionali che hanno “bonificato” i loro dati).
La prescrizione dei contributi
L’estensione di ECOCERT al pubblico impiego va accolta con favore per via delle norme sulla prescrizione dei contributi.
Dal 1° gennaio 2020 infatti anche i contributi delle gestioni ex-Inpdap si prescrivono dopo cinque anni come nelle gestioni private (probabilmente avrete letto qualche comunicato sindacale che lanciava l’allarme). Trascorso questo termine il datore di lavoro non può più versare i contributi, cioè non può regolarizzare i versamenti omessi come avveniva in passato.
In tal caso chiaramente il lavoratore non può rimanere a bocca asciutta, e infatti il legislatore prevede che il datore di lavoro costituisca una rendita vitalizia in suo favore (L.1338/1962). Tuttavia il lavoratore non può usare i contributi prescritti per la pensione, salvo che per gli iscritti a talune casse.
Al momento queste norme sono state sospese dall’ultimo “milleproroghe” (L.14-2023) fino al 31 dicembre 2023, ma capite perchè conoscere ufficialmente quali contributi risultano all’INPS e quali no è essenziale.
In questo l’ECOCERT va preso molto sul serio perchè da un lato, nessuno può dire che i contributi certificati non esistono, dall’altro se manca qualcosa si può agire per chiedere che avvenga il versamento per evitare brutte sorprese quando ormai è tardi.
Come chiedere ECOCERT INPS
Quindi, se siete lavoratori che ricadono nelle direzioni INPS di Piemonte, Emilia-Romagna, Marche, Campania, Napoli o Sicilia richiedete questa certificazione e controllate che la vostra situazione sia come dovrebbe essere (e se non lo è, correte subito ai ripari). Come si fa?
Lo spiego in questo articolo.
Buongiorno dall’ estratto del patronato risulta che vado in pensione 16 Ottobre 2013 Finestra 1 Febbraio 2024 e più di tre mesi che aspetto ecocert come mi devo regolare ??
Si affidi al patronato… è meglio.
Buongiorno,ho ricevuto un ECocert dall’inps dove è riportato il mio servizio militare da volontario del CEMM a ferma triennale tutti i tre anni come servizio militare .Al momento della pensione ,hanno voluto dividere questi anni ,in militare di leva 18 mesi e militare da volontario.IL ministero della difesa non avendo pagato la parte contributiva ha emesso un vitalizio che dovrebbe andare a coprire i periodi da volontario mancanti,ma tutto questo mi sta ritardando la pensione e sapendo di andarci dal 1 maggio 2024 ,non ho più nemmeno il lavoro.Ma se l’ecocert ha valore legale e tutti i tre anni erano riportati ,ufficializzandomi il pensionamento al 1 maggio 2024, perchè adesso si accorge di questa cosa?possono farlo?
Si rivolga a un patronato, la sua è una situazione molto particolare…