In un precedente articolo abbiamo visto in cosa consiste l’adempimento ANAC art. 1 co.32 legge 190-2012. Ora vedremo passo passo come fare l’adempimento ANAC art. 1 co.32 legge 190-2012 del 2021.
Che dati pubblicare
Come ho già scritto altrove, devono essere pubblicati i dati previsti dalla delibera ANAC n.39-2016, ossia: CIG, struttura proponente, oggetto del bando, procedura di scelta del contraente, elenco degli operatori invitati a presentare offerte, aggiudicatario, importo di aggiudicazione al netto dell’IVA, tempi di completamento dell’opera, servizio o fornitura, importo delle somme liquidate.
Tutti questi dati, già caricati durante l’anno in tabelle su “amministrazione trasparente”, ai fini di questo adempimento devono essere pubblicati, tutti assieme, in “formato aperto”. In particolare devono essere contenuti in un unico file XML predisposto in modo da rispettare le “specifiche tecniche” dettate da un apposito documento dell’ANAC. Attenzione, l’XML ha uno schema che può variare di anno in anno. Lo schema del 2021 si trova a questo link.
Tornando alla pubblicazione in amministrazione trasparente, se anche avete già pubblicato i dati in un bellissimo pdf, o in una chiarissima tabella nella vostra pagina web, ma non siete ancora in regola. Serve l’XML.
L’Autorità nelle sue FAQ precisa che la pubblicazione deve riguardare l’intera stazione appaltante come individuata dal codice fiscale e che in caso di gare in corso, per quelle non va pubblicato nulla fino alla scadenza del termine per la presentazione delle offerte. Se a fine anno vi sono appalti ancora non definiti, pertanto, questi dati devono essere pubblicati solo a offerte aperte e per quanto noto a quel momento, poi saranno aggiornati nell’anno seguente.
Questa pubblicazione conclude il lavoro di un intero anno. Tutti i più diffusi software gestionali in uso negli uffici pubblici sono in grado di estrapolare automaticamente il file xml dai dati inseriti per memorizzare impegni e pagamenti. Altri enti prevedono il caricamento su apposite piattaforme da cui ricavare il file. In ogni caso, scordatevi di poter improvvisare la creazione del file da una tabella qualunque, a meno che non siate informatici provetti.
Attenti anche al termine: l’adempimento va concluso entro il 31 gennaio di ogni anno; per l’emergenza covid è stato prorogato all’8 febbraio, ma solo per il 2021.
Come provvedere alla “pubblicazione”
Dando per scontato che disponiate del file, comunque lo abbiate ottenuto, lo dovete caricare sul sito internet istituzionale. In particolare, dovete caricarlo in “amministrazione trasparente” sottosezione “bandi di gara e contratti”.
Il file deve essere scaricabile come xml, quindi non fate il copincolla del testo del file, come ho visto su alcuni siti! Se fate questo l’Autorità vi giudicherà inadempienti.
Altra cosa importantissima, questo adempimento va ripetuto ogni anno caricando un nuovo file. Non dovete usate lo stesso indirizzo anno dopo anno! I file infatti devono restare pubblicati per cinque anni (decorrenti dal 1 gennaio successivo a quello da cui decorre l’obbligo di pubblicazione), quindi il cittadino deve poter scaricare tutti i file dell’ultimo quinquennio. Di conseguenza, nella sezione bandi e contratti devono esserci anche i cinque link dei cinque file xml degli ultimi anni (l’ANAC verifica solo l’adempimento dell’ultimo anno per cui se togliete gli anni precedenti non è detto che se ne accorga, ma non ha senso rischiare).
E’ abbastanza discusso cosa debba avvenire dopo i cinque anni. La legge inizialmente prevedeva che venissero archiviati in una apposita sezione ‘Archivio’ del sito e i fautori della trasparenza totale chiedevano che restassero online indefinitamente. Il Garante della Privacy però ha evidenziato come mantenere pubblicati sine die anche solo in una sezione ‘archivio’ dati personali per cui è venuto meno l’interesse pubblico alla conoscenza è contrario al principio di proporzionalità e alla normativa europea. Ha quindi ordinato che dopo il quinquennio i dati siano accessibili solo secondo le norme previste per l’accesso agli archivi (potete leggere le Linee Guida del Garante su questo argomento, al punto 7).
Comunque sia, questo problema è secondario, a noi adesso interessa pubblicare l’xml del 2020. Quindi mettiamolo online e annotiamoci l’indirizzo. Abbiamo fatto la “pubblicazione”, resta la “comunicazione”.
Come fare la “comunicazione” all’ANAC
La legge 190 stabilisce espressamente che le stazioni appaltanti devono informare l’Autorità di avere assolto all’obbligo. L’ANAC, per non essere sommersa da migliaia di comunicazioni aventi le forme e i contenuti più diversi, ha deciso di standardizzare la comunicazione.
In base alla Deliberazione n. 39 del 2 gennaio 2016 infatti le stazioni appaltanti devono inviare un messaggio di posta elettronica certificata, esclusivamente all’indirizzo comunicazioni@pec.anticorruzione.it (ogni altro indirizzo dell’Autorità non assolve l’obbligo). Questo messaggio deve contenere in allegato il modulo pdf predisposto dall’ANAC, a sua volta contenente solo il codice fiscale della stazione appaltante e l’indirizzo a cui si trova il file XML.
Il modulo pdf è veramente banale, bisogna solo avere l’accortezza di scaricarlo in locale e compilarlo solo dopo (se viene compilato dal browser ci potrebbero essere problemi), e indicare esattamente l’indirizzo del file xml (non quello generico della pagina bandi e contratti!) Consiglio di scaricarsi il pdf ex novo ogni anno perchè il “numero comunicazione” contenuto nel file potrebbe cambiare da un anno all’altro o potrebbero esserci altre differenze che portano allo scarto della vostra pec (es. quest’anno è cambiato il logo ANAC).
Quindi, riassumendo, ogni anno deve essere pubblicato un file diverso a un indirizzo internet diverso che dovrà essere comunicato inviando una diversa PEC contenente il modulo pdf (che deve puntare direttamente al file XML appena pubblicato). Tutto qui.
Cosa succede dopo l’invio della PEC
Inviata la PEC, non c’è altro da fare. L’obbligo è stato assolto e il vostro lavoro è finito. A questo punto però inizia il lavoro dell’ANAC. L’Autorità infatti non si limita a prendere atto di quanto avete dichiarato, ma andrà a verificarlo.
Tra febbraio e marzo di ogni anno, infatti, mediante un programma apposito che procede in automatico, cercherà di collegarsi all’indirizzo che le avete comunicato nel pdf e scaricherà il vostro file. Procederà quindi a controllare che sia veramente un XML e che la sua struttura sia conforme a quella che lei stessa ha stabilito nelle regole tecniche. Non entrerà nel merito dei dati, ma verificherà la forma.
In altre parole, non barate! Se inviate una pec con un indirizzo fasullo o caricate un file non corretto verrete scoperti.
Per evitare problemi suggerisco di controllare se l’XML è corretto e se il link funziona prima inviare la pec, utilizzando un “validatore” come questo (NB ce ne sono vari, basta cercare).
Infine, in aprile l’ANAC procederà a pubblicare sul proprio sito a questo indirizzo l’esito dei controlli effettuati. Potrete quindi verificare voi stessi se avete ‘passato l’esame’.
Ricordate che l’art. 1 co.32 della legge 190 prescrive che entro il mese di aprile l’Autorità trasmetta alla Corte dei Conti l’elenco delle stazioni appaltanti che risultano in tutto o in parte inadempienti all’obbligo. Non mi risultano sanzioni a carico di amministrazioni inadempienti, nè di procedimenti aperti dalla Corte per questo, ma ogni anno pare che l’ANAC prenda sempre più sul serio questo obbligo. Di conseguenza, datemi retta: pubblicate il file xml e avvisate l’ANAC. In caso di dubbi leggetevi le FAQ dell’Autorità, molto precise e complete.
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Buongiorno, nel ringraziarti per ogni tuo prezioso contributo volevo chiederti che tipo di gestionale utilizzate al Ministero e se è effettivamente adeguato a tutte le esigenze amministrative (dall’istruzione degli atti amministrativi ai pagamenti e situazioni varie). Grazie.
Al Ministero non usiamo un gestionale, per quanto sembri assurdo, quindi no non siamo assolutamente in una situazione adeguata. Qualche ufficio ‘ricco’ si può permettere gestionali commerciali (a discrezione del dirigente, anche se ce ne sono giusto un paio, che io sappia) mentre gli altri gestiscono i pagamenti con Sicoge e tutto il resto lo gestiscono al di fuori di software unitari. Si spera che INIT cambi qualcosa.
come politico on exstraparlamentare e seguo,,anac e o,,comm antimafia trovo,,lacune enormi,nella mia prefettura di vercelli,,tra l altro sotto inkiesta 2,prefetti oggi 3,,credo,uno da anac,,e 6 funzionari,,,,ora non cè,un uff anac ne antimafia ne si applicano leggi dello stato,che io,,come notare ok,,fsaccoio,stampo,pubblico a mie spese da pensionato,,che ama leggi diritto costituzione da giudice popolare in vercelli,,grazie se possiamo,o abolire 50,x cento,prefetture o farne funzionare bbene tutte ma come,,